giovedì 23 settembre 2010

Sparando cazzate a briglia sciolte.....

Ci troviamo spesso di fronte o in mezzo agli altri, li osserviamo, consideriamo e giudichiamo.
Quasi sempre ci scordiamo che la stessa cosa viene fatta dagli altri con noi stessi.
Io spessissimo mi sorprendo quando ho la possibilità di verificare quale sia il giudizio che gli altri hanno di me o delle mie azioni. Tra questi giudizi almeno due su tre sono positivi ed analizzandoli mi sconvolgo nel constatare che alcuni hanno un immagine della mia persona talmente positiva che riescono ad interpretare una mia vigliaccata come :"semplice e ucida strategia l'unica via d'uscita possibile...!!???", una bugia come :" sensibilità e tatto" e degli atti di egoismo come :" è il troppo affetto...lo vedi quanto ti ama?"

Insomma quando stabiliamo che qualcuno è buono o cattivo , ogni atto o parola che questa compie tendiamo a interpretarla e a forzarla tanto da renderla compatibile con l'immagine pre constituita che ci siamo fatti di quella persona , un consiglio da parte di chi consideriamo "cattivo" la consideriamo una battuta acida, lo stesso identico consiglio ma dato da qualcuno che consideriamo "buono" potrà tranquillamente essere giudicato come un sincero aiuto per il nostro bene.

Del resto quando leggiamo un libro di uno scrittore del quale conosciamo tutto o l'opera di un famoso pittore, il nostro giudizio sempre ne sara influenzato.
Mi chiedo se tutto questo sia perfettamente giusto o se invece in nome di questa consuetudine, che si spesso ben funziona , non commettiamo numerose ingiustizie.

Quando ascolto o leggo sermoni o semplici interpretazioni di brani della Bibbia o del Vangelo, mi stupisco della capacità delle persone di analizzare , sezionare cosi a fondo alcune parti o addirittura semplici periodi tanto da coglierci significati sorprendenti, i dettagli diventano i protagonisti, i paradossi determinanti insomma ci si puo leggere tutto e il contrario di tutto.
L'incoerenza diventa rivoluzionaria e disarmante, l'ira implacabile diventa giustizia divina, l'atroce e terribile tortura una prova di fede e cosi via.
Forse hanno piu ragione gli orientali che procurano il Divino attraverso la contemplazione e la meditazione e nell accettazione totale dell esistenza di misteri insolubili.

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