domenica 22 settembre 2013

Lo conosci Pietro Nava?

Io fino a ieri non sapevo chi fosse, l'ho conosciuto per caso, grazie alla pagina di un amico qui su Facebook.

A volte non si ha tempo di pensare, ti ritrovi a dover decidere nello spazio di un istante, e quella decisione può far di te un vigliacco od un eroe. Eroe questo termine del quale oggi spesso se ne abusa, a volte diventa eroe l'ignaro tutore della legge che si trova senza nemmeno accorgersene sulla linea di tiro di un terrorista o di un criminale.
Altre volte invece si ha il tempo di pensare e di decidere come comportarsi e nonostante si conoscano tutte le conseguenze alle quali si va incontro si prende una decisione difficile, eroica.
Esistono altri casi, nei quali questa decisione viene ribadita più volte, anche se si potrebbe uscire dalla difficile strada intrapresa, ma consapevolmente non si torna indietro, si continua ad andare avanti nonostante tutto.
Vorrei ricordarvi  una di queste persone coraggiose .

“Alle 8.20 di quel 21 settembre 1990, Pietro Nava, bergamasco, responsabile delle vendite nel Sud per una ditta di Asti, buca una gomma della sua auto sulla discesa di Enna. "Ho visto una macchina col vetro distrutto, "qualcosa di azzurro" che scappava, una persona che saltava il guard-rail con una pistola in pugno, un altro col casco vicino a una moto". "Qualcosa di azzurro" che scappava: era Rosario Livatino, il "giudice ragazzino" che venne ammazzato dalla mafia in quella scarpata sotto la strada. Pietro Nava non si e' girato dall' altra parte, e' andato dalla polizia, ha identificato i killer, li ha inchiodati al processo. In cambio ha avuto una vita fatta di addii: "Non dico arrivederci, perche' non e' possibile, ultimamente devo dire soltanto addio alle persone. E' un continuo dire addio"

Si perchè Pietro Nava ha perso tutto. Ha perso il suo lavoro, la sua tranquillità, la sua famiglia, i suoi amici e la sua terra. Quel triste giorno, ne sono morti due di eroi, insieme al giudice bambino (aggettivo usato da Cossiga anche se poi ha cercato di smentire) in un certo senso è morto anche lui perchè è finita quella che era la sua vita.
Nonostante lo Stato non gli sia stato particolarmente vicino, gli ha dato una pensione e due pistole per difendersi da solo, a lui che dichiara:” Non sono capace di uccidere nemmeno una zanzara”.
Eppure questa persona apparentemente normale, è un grande EROE, un eroe che ha ribadito la sua scelta ad ogni testimonianza ed udienza, e che dice che sarebbe pronto a rifarlo anche domani mattina.
Quando ha concesso qualche intervista , prima di tornare nel consueto dimenticatoio, lo ha dovuto fare incappucciato come fosse un criminale, e deve vivere nascosto usando un nome falso, quindi non gli è concessa nemmeno la soddisfazione di esser trattato come eroe, guardato con ammirazione, riconosciuto. Molto probabilmente quando scomparirà  nessuno lo saprà.

4 commenti:

  1. mondo di merda e istituzioni complici come al solito

    del resto se guardiamo in alto scopriamo che è persino peggio di quello che pensiamo ;

    spero tu abbia voglia e tempo di informarti su ciò che avviene in cielo

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  2. Condivido, un eroe fedele ai suoi principi di onestà e senso civico.

    Dovremmo tornare a prendere questa gente ad esempio e ricordarli, non per fare retorica ma, per ribadire che se ci comportiamo in modo onesto e civile avremo un mondo migliore per tutti.

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  3. Grande uomo e come tutti i grandi uomini è costretto a vivere nell'ombra in questa società di ipocrisia e corruzione. Un grande abbraccio Pietro, ovunque tu sia spero ti arrivi il mio pensiero. Giuseppe

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  4. Pietro, se "cercandoti" sull'Internet capiterai per caso in questa pagina, sappi che sei e sarai sempre un ESEMPIO di serietà e di coraggio, in un mondo (un'Italia, ahinoi) vile, vigliacco e omertoso. 10, 100, 1000 Pietro Nava!

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