Non riesco a capire quale sia il metro di giudizio che viene usato
nella nostra società. Chi è considerato una persona positiva? E chi no?
Credo
che la mia difficoltà in capire, nasca dalla confusione di valori che
regna, non parlo dei valori che sono sbandierati e declamati, ma parlo
di quelli che veramente incidono sul successo sociale di una persona e
nell'apprezzamento che riscuote. Indubbiamente denaro, potere e
bellezza, anche se non necessariamente in quest’ordine, hanno
un’importanza rilevante se non determinante nei giudizi. Una persona
ricca, potente e bella avrà più successo di una povera, anonima e
brutta…potrebbe sembrare una battuta alla Catalano, ma non lo è. Oggi un
extracomunitario che sbarca sulle coste siciliane e lo fa allo
sbaraglio a rischio della vita, viene percepito come un nemico, un
pericolo per la nostra tranquillità,quindi va cacciato,espulso, gli si
dovrebbe impedire di sbarcare ad ogni costo. Tralasciando per un secondo
i “buoni sentimenti”, ma davvero noi italiani siamo cosi' presuntuosi e
coglioni da illuderci di poter arginare una pressione migratoria di
queste proporzioni? Che in gran parte fugge dal continente più povero,
più bistrattato, sfruttato e violentato del mondo, mostrando i muscoli?
Trattandoli come animali, rinchiudendoli in campi di concentramento? Ma
se gli stessi USA, si loro, proprio quelli delle guerre in giro per il
mondo, dei droni, delle bombe "intelligenti" , delle migliaia di testate
atomiche, quelli! Che sono eoni più efficienti, duri, intransigenti e
perché no anche più stronzi di noi, non riescono a mantenere fuori dai
loro confini masse di Messicani,Cubani,Haitiani,Italiani,Brasiliani, etc
etc ( si ci siamo pure noi), tanto che il lavoro nero negli USA è una
cosa normalissima,bene loro non ci riescono, e ci vogliamo riuscire noi?
Baggianate! Crudeli baggianate.
Capisco che intelligenza e bontà oggi sono molto meno apprezzate di determinazione e imparzialità. Ma davvero questo è giusto?
La
bontà! Questo mostro che è stato preso di mira, perseguitato e pian
pianino svilito se non addirittura deriso, e lo si è fatto usando come
mezzo, come cacciavite utile a scardinarne ogni residuo valore positivo,
il sempre maggior uso dei termini buonismo, e/o buonista, un processo
che se è cominciato a destra, dopo che si è constatato come riscuotesse
successo e soprattutto rendesse voti (populismo), ha sfondato anche a
sinistra, cosi termini come immigrazione clandestina, sicurezza, droga ,
identità storica e culturale, sono stati sempre di più usati e
sventolati, non solo nei raduni leghisti e nazisti ma addirittura nelle
Feste dell’amicizia e aimè dell’Unità. Del resto non si può
sottovalutare il fatto che oggi, qualunque cosa alimenti l’innato
egoismo dell’essere umano e contribuisca a diminuirne le paure , se non è
tenuto a freno da ideali politici, valori etici e sentimenti spirituali
(preferisco usare questo termine a religiosi), è destinato a essere
vincente.
Così tutto quello che ricade nella sfera dell’empatia, viene subito tacciato di buonismo e ipocrisia.
Aprendo
una parentesi, in Italia abbiamo già vissuto qualcosa di simile ed è
stato sotto il fascismo nel 1938 poco prima dello scoppio della II
guerra, quando Mussolini decise di“sposare” il razzismo tedesco,emanando
le leggi razziali, si ritrovò una parte di italiani ed anche qualche
fascista,che si sentiva a disagio a non considerare più eguali persone
con le quali aveva condiviso tranquillamente un bel pezzo di esistenza e
che non accettava…o diciamo meglio, non capiva e non approvava quello
che stava succedendo. Così, il regime cominciò unacampagna mediatica di
critica a questo tipo di sentimenti attaccando ogni manifestazione di
simpatia e solidarietà verso gli ebrei, chiamandolo pietismo:”Il
problema del Pietismo” definendolo una manifestazione di debolezza
ipocrita che andava contro gli interessi della patria e degli italiani.
I
buoni vecchi corsi e ricorsi storici. Ma la Storia, che dovrebbe essere
maestra ed insegnarci, pare serva più che altro a narrarci gli eventi
invece di aiutarci a prevederli. Funziona un po’ come le profezie di
Nostradamus che si dovrebbero svelarci il futuro, ma poi sono
comprensibili solo a cose fatte.
Tutto questo per
concludere, che queste crisi e queste confusioni di valori, nascono e
pascono nei momenti difficili, dove l'istinto di sopravvivenza fa
aumentare egoismo personale e aggressività determinando una crisi dei
valori politici, spirituali ed etici.
Il sapersi mettere nei panni
dell’altro senza giudicarlo, voler aiutare anche attraverso un
semplice sorriso, un piccolo gesto di solidarietà come può essere
donare una coperta od un vestito, immaginarsi al loro posto ammettendo
di non essere a nostra volta perfetti e di non essere immuni da errori,
essere capaci di punire chi sbaglia senza infierire, condannare solo
perché è necessario e giusto, ma mai per vendetta. Lottare per
l’eguaglianza sociale, perché il non morire di fame oggi non è solo il
risultato di comportamenti e capacità ma anche di sorte. Sorte in dove
si nasce, sorte per di chi si è figlio, sorte in godere di buona salute ,
sorte in avere ereditato buone capacità mentali e a volte perché no,
sorte e basta.
Se speriamo che la soluzione ai mille mali della
nostra società piova dall’alto, bene credo che non abbiamo speranze.
Come mi è stato insegnato da Wainer Molteni su @Clochard alla Riscossa,
bisogna che ognuno nel proprio piccolo e nel proprio quotidiano faccia
la sua parte. Mi viene da immaginare milioni di gomitoli di filo
ammassati, tutti ingarbugliati, annodati, mischiati disordinatamente.
Ecco ognuno di noi rappresenta un gomitolo. Questo gomitolo deve
individuare uno dei due capi e pazientemente eliminare i nodi ,
sgarbugliarlo e arrotolarlo con ordine. Nessuno può farlo con milioni di
gomitoli ma ognuno di noi può farlo con se stesso.
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