martedì 31 marzo 2009

O deus que não é Deus Ricardo Gondim


Existe um deus que não é Deus. O único com força para enfrentar a Deus. Essse deus não vive em alguma dimensão cósmica ou ponto do universo. Seu oratório é a mente humana. Ele é um deus familiar, pois vive nos espelhos da alma. Mesquinho, cobra desempenhos impossíveis. Inclemente, castiga as inadequações dos fracos com fúria. Ofendido por uma pessoa, dizima gerações inteiras. Imprevisível, age com um humor indetectável. Existe um deus que não é Deus. Capaz de ofuscar o próprio Deus, misturou-se em todas as religiões. Sanguinário, exige sacrifício para estender a sua compaixão. Impassivo, privilegia os eleitos e condena o resto. Indiferente, descarta a prece da criança quando não se encaixa em seus propósitos. Distante, volta as costas para os miseráveis em nome da coerência. Existe um deus que não é Deus. É possível encontrá-lo nos paços sacerdotais, nas leis canônicas, nas teologias que o sistematizaram. Ele vingou na religião e a cúrias já mapearam as suas ações. Sem bondade, ele defende a virtude. Sem graça, faz apologia da verdade. Os cristão sabem que ele existe; já provaram o fel de sua justiça na Inquisição. O homem-bomba de hoje testemunha o seu furor para os muçulmanos. Ele aparece em cada campanha de oração pentecostal para mostrar como é difícil ganhar o seu favor.
Existe um deus que não é Deus. Ele é uma divindade que não suporta ver Jesus almoçando com pecadores, bebendo vinho perto de mulheres suspeitas, elogiando pagãos ou prometendo o Paraíso para gatunos. Esse deus precisa desaparecer, pois é um ídolo malvado. E só com a sua morte nascerá o Salvador.
Soli Deo Gloria.

4 commenti:

  1. Molto interessante. E' quello che io chiamo l'Ego umano, contrapposto all'Io Sono Divino di ognuno di noi.
    E l'Ego umano prende tutte le forme possibili,in tutte le epoche ed in tutte le situazioni, solo attirato dalla prospettiva di egocentrici interessi personali.
    Grazie.
    Buon Lavoro!
    Rosibur
    http.://dallaterralcieloconamore.blogspot.com/

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  2. In risposta al tuo commento del 2 Aprile sul mio blog.

    Certo che é importante la meta e non la via..Ma se uno condivide con gioia
    il frutto della sua ricerca e realizzazione interiore con gli altri, questo non significa precluder
    loro la libertà di un cammino, ma solo affermare: " guardate che strada diretta e rapida ho incontrato !" ( Nel caso in cui questo possa servirvi...per soffrire meno e camminare più spediti ).
    Solo nella piena libertà abbiamo la possibilità di incontrare il Signore e non in altro modo. Ma questa libertà é una conquista interna che non può essere minimamente scalfita dalle affermazioni o dalle realizzazioni degli altri, bensì messa alla prova e rafforzata.
    Questo, per me, é il cammino autentico .

    Grazie per le tue parole e Buon Lavoro!

    Ciao,
    Rosibur

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  3. Infatti quello che hai scritto nel tuo blog mi è piaciuto tanto, se no non avei puntualizzato.

    Quando si parla di religione purtroppo le parole diventano macigni e quell^^'Unico cammino^^ od anche ""il"" cammino assumono significati importanti e decisivi, visto che è proprio nell' uso di questi termini che ci si colloca in mondi completamente diversi e non conciliabili tra loro.(fondamentalismo)

    Io fermamente credo che Gesù sia Il cammino anzi l 'Unico cammino che io abbia trovato e quindi condivido la mia esperienza con gli altri partendo da questo, ma non credo e sostengo che sia l'unico cammino percorribile.
    (ecumenismo universale)

    Dicendo che sia l'Unico cammino sto implicitamente dicendo che tutti gli altri cammini verso Dio siano falsi o ingannevoli perchè non portano alla giusta Meta e questo secondo me è sbagliato,per esempio ma non solo, perchè colui che ricerca Dio può partire da esperienze personali, luoghi gegrafici e posizioni sociali completamente diverse dalle nostre.

    Un gran bacione e continuerò a seguirti.
    guido

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  4. Sì,comprendo quello che dici e lo accolgo in pienezza.
    L'unica differenza sta nel punto di vista da cui sono partita. Nel blog,mi sono sentita a casa ed ho affermato autenticamente quello che sono, senza maschere ,né sotterfugi...
    Tu hai visto il blog come la porta aperta per accogliere il mondo nel rispetto della sua libertà e forma d'essere e di camminare..
    Anch'io quando sono in mezzo agli altri, cerco sempre di partire da questo rispetto e questa accoglienza, senza interferire con una presentazione delle mie opinioni e punti di vista ( che suonerebbe a fanatismo separatore )...Quindi sono sostanzialmente d'accordo con te.
    Per quanto riguarda la frase che é stata scritta nel blog e che ha richiamato la tua attenzione, credo di ricordare che mi sono lasciata guidare da una ,direi quasi ,prepotente forza interiore che voleva trasmettere attraverso quelle parole una energia di impulso e di contatto con la parte più profonda dell'essere...di coloro che eventualmente la avrebbero letta.
    Non mi sento, per ora ,di cambiarla..
    Le parole,molto spesso e soprattutto in questi tempi,sono strumenti molto poveri di comunicazione a meno che ognuno di noi non cerchi di metterle in contatto con la parte più profonda
    e più autentica di sé e di
    irradiarle con la forza della realizzazione...allora possono diventare molto 'potenti'...anche se il loro vestito é 'povero e dimesso'.

    Grazie per il tuo bacione, che contraccambio con gioia.
    Ciao,
    Obrigada...aquele abraco..
    Rosibur

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