lunedì 30 marzo 2009

Luna, Silenziosa o Sorella?

Per colpa di quel disgraziato di mio figlio mi sono ritrovato di Domenica sera a studiare Leopardi. L’ho ritrovato come lo ricordavo, stupendo e grandioso.
Mi ha suscitato impressioni e stimolato domande diverse da quelle che ricordavo.

Ne è passata di acqua sotto i ponti negli ultimi 25 anni e quindi sono cambiato, sarà per questo che mi sono ritrovato a chiedermi come mai Leopardi non avesse cercato anche nella fede le risposte alle inquietudini che lo accompagnavano.
Quando parlo di Fede non parlo di conoscenza religiosa o di cultura cattolica, ma di una Fede vera, una ricerca di un rapporto diretto e verticale con Dio da non confondere con quella specie di scaramantico paganesimo truccato da cattolicesimo cosi comune tra i banchi delle chiese.

Mi è parso di vederlo, appena bambino buttarsi a capofitto tra i libri cercando con passione attraverso lo studio, quel calore e quei sentimenti che dei genitori un po freddi e austeri gli lesinavano.

Riesco ad immaginarlo immedesimarsi in Achille, in Ettore, in Enea, in Giulio Cesare, in Marco Polo od in Stanley. Lo vedo progettare viaggi e grandi imprese, sognare amori, lotte e conquiste.

Poi crescendo, quando la pressione dei lombi comincia prepotentemente a farsi sentire, spingerlo verso nuovi bisogni e obbiettivi ma un fisico malato ed inadeguato lo pregiudica.
E tutto quest' immenso bagaglio culturale invece di aiutarlo a spiccare il salto verso avventure e mondi lontani, gli fà da zavorra trascinandolo inesorabilmente nell' introversione.
La cultura diventa un qualcosa che lo obbliga ancor di più al pensare ed al domandarsi sui ma ed i perché irrisolti dell’esistenza.
Le ore passate sui libri che fino ad ora rappresentano un gioco ed una fuga piacevole e appagante, diventano un rifugio ed un ossessione che non riescono purtroppo ad anestetizzare completamente questo dolore.

Più se ne rende conto e più cresce dentro se la rabbia verso la futilità della cultura e verso questa natura matrigna.

Mi è sembrato strano che a questo giovane intelligente, colto e romantico ma gobbo e malaticcio nessuno abbia proposto, o se l ha fatto non vi sia riuscito, di cercare risposte e pace in Dio. Magari con la sua sensibilità con la sua cultura e la sua intelligenza avrebbe potuto poi proporci e condividere , un meraviglioso modo di concepire e conoscere Dio.
Ma purtroppo in Leopardi non appare questa Fede.

Quando si è dotati di buona intelligenza e ci si arma di cultura e raziocino il rischio di una depressione esistenziale diventa probabile e nè la cultura e nè la natura possono da sole, darci risposte positive a domande che toccano misteri come i veri perchè della la vita e della morte, della malattia dell'ingiustizia dell'amore, oppure al perché del Caso che a volte premia ed altre beffa.

Questo diventa ancor più possibile quando il proprio fisico è stato colpito da malformazioni come quelle del Leopardi, è propio in questi momenti che per arrivare a capire il vero perché dell’esistenza abbiamo bisogno di qualcosa di più della nostra, per quanto eccelsa, capacità di raziocino, magari possiamo arrivarci vicini..ma mai comprenderli pienamente e finitamente senza l’aiuto della Fede.
E' solo la Fede che va oltre, anche o sopratutto perchè ci concede il lusso di poter liberamente andare anche contro la ragione.

Basta leggere come e cosa scrive San Francesco e confrontarlo con un opera di Leopardi per capire appieno come sia importante, per essere felici, il modo come noi ci sentiamo con noi stessi e come noi ci sentiamo verso gli altri, l'esistenza di un Perchè comune e necessario ci fa essere felici in barba ad ogni logica consumistica od estetica, materiale o spirituale .
Anche la Luna puo essere sorella oppure silenziosa......


Altissimu, onnipotente bon Signore,
Tue so' le laude, la gloria e l'honore et onne benedictione.
Ad Te solo, Altissimo, se konfano,
et nullu homo ène dignu te mentovare.
Laudato sie, mi' Signore cum tucte le Tue creature,
petialmente messor lo frate Sole,
lo qual è iorno, et allumini noi per lui.
Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:
de Te, Altissimo, porta significatione.
Laudato si', mi Signore, per sora Luna e le stelle:
in celu l'ài formate clarite et pretiose et belle.
Laudato si', mi' Signore, per frate Vento
et per aere et nubilo et sereno et onne tempo ,
per lo quale,a le Tue creature dài sustentamento.
Laudato si', mi' Signore, per sor Aqua,la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta. Laudato si', mi Signore, per frate Focu,
per lo quale ennallumini la nocte:
ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte.
Laudato si', mi' Signore, per sora nostra matre Terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti flori et herba.
Laudato si', mi Signore,
per quelli che perdonano per lo Tuo amore
et sostengono infirmitate et tribulatione.
Beati quelli ke 'l sosterranno in pace,
ka da Te, Altissimo, sirano incoronati.
Laudato si' mi Signore, per sora nostra Morte corporale,
da la quale nullu homo vivente po' skappare:
guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali;
beati quelli ke trovarà ne le Tue sanctissime voluntati ,
ka la morte secunda no 'l farrà male.
Laudate et benedicete mi Signore
et rengratiatee serviateli cum grande humilitate




Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai,

silenziosa luna?
Sorgi la sera, e vai,
contemplando i deserti; indi ti posi.
Ancor non sei tu paga
di riandare i sempiterni calli?
Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga
di mirar queste valli?
Somiglia alla tua vita
la vita del pastore.
Sorge in sul primo albore
move la greggia oltre pel campo, e vede
greggi, fontane ed erbe;
poi stanco si riposa in su la sera:
altro mai non ispera.
Dimmi, o luna: a che vale
al pastor la sua vita,
la vostra vita a voi? dimmi: ove tende
questo vagar mio breve,
il tuo corso immortale?
...........continua




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