sabato 19 febbraio 2011

Poesia a sette facce

Quando nacqui, un angelo storto
di quelli che vivono nell'ombra,
disse:
Vai, Carlos! a essere gauche nella vita.

Le case spiano gli uomini
che corrono dietro alle donne.
Il pomeriggio sarebbe azzurro, magari,
se non ci fossero tante voglie.

Il tram passa pieno di gambe:
gambe bianche nere gialle.
Perchè mai tante gambe, mio Dio, chiede il mio cuore.
Però i miei occhi
non domandano nulla.

L'uomo dietro ai baffi
è serio, semplice e forte.
Quasi non parla neppure.
Ha pochi, rari amici
l'uomo dietro agli occhiali e ai baffi.

Mio Dio, perchè mi hai abbandonato
se sapevi che io non ero Dio
se sapevi che ero così debole.

Mondo mondo vasto mondo,
se mi chiamassi Raimondo
sarebbe una rima, non una soluzione.
Mondo mondo vasto mondo
più vasto è questo mio cuore.

Non te lo dovrei confessare
ma questa luna
ma questo cognac
danno una maledetta commozione.


Carlos Drummond de Andreade, da "Qualche poesia"






1 commento:

  1. Letta, mi è piaciuta, intensa.A mio modestissimo parere (so nulla di poesia) finale autoironico, con il riferimento al cognac. Sono andato a curiosare su Wikipedia chi fosse Carlos Drummond, certamente un grande.

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