mercoledì 20 agosto 2008

Sobre uma noticia que li no clickfloripa

L'ASTEROIDE 2002 NT7
IN VIAGGIO VERSO LA TERRA



CNN
25 Luglio 2002

[l'asteroide 2002 NT7 - 23K .jpg]


L'asteroide 2002 NT7, scoperto il 5 Luglio scorso, attraverso il programma "Linear Observatory" del New Mexico, probabilmente il più grande "oggetto" che vaga nello spazio, sta viaggiando alla velocità di 28 chilometri al secondo verso la Terra.

La notizia è stata diffusa al 25-7-2002. Non è la prima volta che viene avvistato un corpo celeste diretto verso il nostro pianeta, ma sembra che questa volta il rischio sia serio; l'oggetto si troverebbe a 100 milioni di chilometri dalla Terra.
Circa 60 milioni di anni fa un asteroide di 10 chilometri cadde nella penisola dello Yucatan, in Messico ed estinse i dinosauri, ma non si trattava del primo evento; 200 milioni di anni prima un altro bolide celeste, con un diametro da sei a dodici chilometri, o il frammento di una cometa, colpì il nostro pianeta facendo sparire il 90 per cento delle 15.000 specie allora presenti sulla terra. Venne liberata l'energia di un milione di terremoti e si ebbero eruzioni vulcaniche che seppellirono la terra sotto tre metri di lava; nubi di polvere e cenere oscurarono la luce solare gettando Gaia nell’oscurità e nel freddo.
Più recente è l'impatto, che ha dato luogo al cratere nell'Arizona di 1,2 chilometri di diametro; circa 50 mila anni fa, di un corpo di 50 metri di diametro, avente una massa di qualche milione di tonnellate con una velocità compresa fra 35 mila e 70 mila chilometri l'ora. Sempre un asteroide potrebbe aver causato un repentino e ampio spostamento dei poli provocando l’istantaneo cambio di clima, un disgelo e la perdita di un continente 12.000 anni fa.
Molti i riferimenti alla caduta di corpi celesti nelle antiche scritture.
Secondo l’Apocalisse (8:8) di Giovanni una "massa ardente simile ad una montagna infuocata fu precipitata nel mare. Cadde dal cielo una grande stella, ardente come una torcia, che piombò su un terzo dei fiumi e delle sorgenti". La saga Sumera narra che un evento catastrofico si abbatté sulla terra causando un immane diluvio. Gli Dèi che volevano punire gli uomini e non potendo intervenire per impedire l’evento, profittarono dell’occasione per lasciare l’umanità in balia del loro destino; si radunarono in consiglio e decisero di non rivelare agli uomini quanto stava per accadere, lasciarono la terra e rimasero a osservare gli eventi. Il Dio Enki, contrario alla decisione, usando uno stratagemma istruì Utanapish, il Noè sumero, lo Ziusudra, a costruire la nave della salvezza.
I Maya hanno narrato e raffigurato l’evento nei loro codici, hanno anche previsto la fine del quinto sole, la nostra epoca, alla vigilia di Natale del 2012. La caduta di una stella dal cielo la si osserva su una pietra di Ica.
Oggi la notizia che un asteroide di due chilometri, la cui pericolosità è stata fissata a quota 0,06 della cosiddetta "Scala Palermo" (per la prima volta in positivo, indicando che l'impatto è possibile), percorre un’orbita di 837 giorni intorno al Sole con una traiettoria che incrocerà con la Terra. La massa è stimata in 13 miliardi di tonnellate ed alla velocità di 28 chilometri al secondo può sviluppare un’energia di un milione di megatoni, cioè cento volte l'intero arsenale atomico russo e americano.
L’impatto spazzerebbe via un continente e produrrebbe effetti globali sul clima e sulla biosfera. Un effetto terrificante nel clima terrestre per le prossime generazioni.
La possibilità, che l'asteroide possa terminare la sua corsa proprio contro la Terra, è piuttosto remota e improbabile. Le nuove osservazioni effettuate nell’arco di questo mese hanno stabilito, secondo la NASA, che non esiste nessuna possibilità che l’asteroide 2002 NT7 colpisca la Terra il primo febbraio del 2019; non viene escluso però che l’impatto si possa verificare nel febbraio del 2060. I prossimi diciotto mesi, afferma ancora la Nasa, saranno decisivi per determinare se 2002 NT7 possa davvero sconvolgere la vita sulla Terra.
La preoccupazione deriva dal fatto che questi corpi risentono delle perturbazioni indotte dagli altri corpi del sistema solare e quindi non è possibile calcolare, con assoluta precisione, quale sarà il loro percorso fra diciassette anni. Nel giugno scorso un altro telescopio privato aveva scoperto che un asteroide, grande quanto un campo da calcio, era passato a circa 135 mila chilometri dalla Terra, una distanza molto ravvicinata in termini astronomici, senza che nessuno se ne fosse accorto.
La combinazione fra i due eventi ha fornito l’occasione di rilanciare la polemica contro l'amministrazione Bush per aver deciso di tagliare i fondi pubblici alla Nasa e ai telescopi privati che scrutano lo spazio.
Negli ultimi 100 mila anni la terra è stata colpita otto volte da corpi celesti aventi una massa e velocità idonei a provocare uno spostamento dei poli. Ovvero da un corpo con un diametro di un chilometro, con un peso di miliardi di tonnellate e una velocità variabile da 25 a 30 chilometri al secondo: un asteroide. Si stima ne esistano oltre 900 con un diametro maggiore di un chilometro ma ne sono stati classificati solo quattrocento. Si muovono fra Marte e Giove, alcuni di loro hanno orbite eccentriche che intersecano periodicamente con quella terrestre. Gli oggetti, chiamati "Apollo" in seguito al nome assegnato al primo scoperto nel 1932, sono alimentati da corpi provenienti dalla fascia degli asteroidi che cambiano rotta, o da comete che si trasformano in asteroidi Apollo. Sono sotto osservazione costantemente perché l’impatto di uno di loro sviluppa un’energia uguale a quella di centomila testate nucleari da un megatone e sposta i poli con effetti distruttivi notevoli.
La probabilità di venire colpiti è una volta per ogni 250 mila anni. Gli studiosi lo avrebbero accertato dai 1.500 crateri di oltre 20 Km caduti sul pianeta negli ultimi 600 milioni di anni.
Inoltre la caduta di un asteroide di tale portata solleverebbe una grandissima quantità di polveri e di rottami nell'atmosfera che impiegherebbero molto tempo a sparire. In tale periodo il materiale in sospensione impedirebbe al Sole di scaldare il pianeta con le note conseguenze.
Negli ultimi anni sono stati avvistati e studiati molti oggetti "Apollo".

Nel 1972 un piccolo asteroide di qualche decina di metri di diametro giunse verso la Terra, ma l´atmosfera né impedì l'ingresso e il bolide si perse nello spazio.

Nel 1998 astronomi di Cambridge, nel Massachusetts, dopo aver annunciato che un asteroide del diametro di 1,6 chilometri avrebbe colpito la Terra nel 2028, furono costretti a ritrattare l'annuncio.

Il 28 gennaio del 2000 venne segnalato l’asteroide 2000 BF19 del diametro di 800 metri, che doveva entrare in collisione con la Terra nell'agosto del 2022, ma successivamente l’impatto fu spostato al 2050. Ha una traiettoria che lo porta a transitare ogni undici anni nei pressi della Terra, nell'incontro ravvicinato del 2022 sarà potenzialmente pericoloso. Si tratta del quinto asteroide, negli ultimi due anni, a presentare possibilità di impatto con la Terra.

Il 29 settembre del 2000 fu scoperto un altro asteroide chiamato 2000 SG344 con una lunghezza che varia dai trenta ai settanta metri. Dopo aver annunciato che aveva un probabilità su 500 di colpire la Terra nel settembre del 2030 gli scienziati hanno dichiarato che passerà a circa quattro milioni di chilometri dalla Terra. Soltanto il 16 settembre 2071 l'asteroide transiterà abbastanza vicino alla Terra da far nascere il rischio di un impatto con una probabilità su mille.

L’8 gennaio 2002 l’asteroide battezzato 2001 YB5, di 3-400 metri di larghezza, ha sfiorato il pianeta passando a una distanza pari a due volte quella Terra-Luna. Scoperto solo poche settimane prima poteva spazzare via un paese di media grandezza; ha brillato a tal punto da essere avvistato anche da semplici telescopi. Se avesse colpito la Terra avrebbe sprigionato la stessa quantità di energia di molte testate nucleari.
Il dato che preoccupa maggiormente è avvistare questi oggetti con largo anticipo. Cosa accadrebbe se un oggetto in rotta di collisione venisse segnalato in ritardo?

Secondo gli esperti non ci sarebbe abbastanza tempo per nessun tipo di iniziativa. Solo in venti o trent’anni saremo in grado di sviluppare una tecnologia in grado di deviare tali oggetti. Con i mezzi di cui disponiamo adesso siamo indifesi.
In seguito a ciò il governo inglese ha promesso di stanziare una somma per individuare anticipatamente tali oggetti e sulle contromisure da prendere nel caso di pericolo reale.
Per far questo però dovremo essere in grado di stabilire la morfologia degli asteroidi, in particolare quella del 2002 NT7 se si rivelasse una minaccia.
Stabilire per esempio se è composto come una roccia o da un mucchio di sassi. La tecnica per deviarlo sarebbe infatti molto diversa. Si potrebbe montare una grossa vela sull'asteroide sospinta dal sole e con una piccola spinta deviarne la traiettoria. Ma non si può mettere una vela su un asteroide composto da sassi.
Secondo gli astronomi la probabilità che l'asteroide ci colpisca è una su un milione; ma se l’evento si verificasse sarebbe auspicabile che l’oggetto cadesse sull’Antartide per creare meno danni all’umanità.
Il fatto più rassicurante è che l'asteroide sarà visibile ancora per diciotto mesi, un periodo più che sufficiente a determinarne il percorso futuro.
Sembra in ogni modo che in futuro dovremo guardarci da un simile pericolo, quindi qualcuno sciorina soluzioni al fine di distruggere o deviare l’eventuale intruso che si venisse a trovare in collisione con il nostro pianeta. Si pensa anche di colpire il pericoloso oggetto con una testata nucleare.
"Sarebbe un metodo rozzo e pericoloso - commenta il professore Milani dell’Università di Pisa - in questo modo si ridurrebbe in pezzi l'asteroide e il nostro pianeta sarebbe colpito in più punti. Bisogna fare come il giocatore di biliardo, usare delicatezza e precisione. Dargli prima una spinta perché eviti la Terra; poi lanciargli contro missili senza testata nucleare provocando prima piccoli spostamenti e quando siamo sicuri che i nostri calcoli sono esatti, colpirlo con un missile più potente."
Boris Kartogin, scienziato russo, direttore della Energomash, produttrice di razzi, pensa che per distruggere un asteroide possa essere usato un potente laser installato su di una stazione spaziale.
Hollywood ha analizzato a fondo il problema come tema di molti film, sottolineando che nel nostro futuro si prospettano scenari stile Armageddon. Un oggetto Apollo decreterà la nostra fine mentre gli Dèi resteranno a guardare? Riusciremo a trovare il Bruce Willis che ci salverà?

Nessun commento:

Posta un commento