Quando dipingerò i tuoi occhi, avrò visto la tua anima.. (http://miportovia.blogspot.com)
Lo chiamavano Modì, sia perchè in Francia era una questione di accenti, sia perchè stranamente il nome così pronunciato ricorda la parola .. maudit che in francese significa maledetto, o simili.. ed in effetti la sua brevissima vita fù costellata da una salute cagionevole, dalla dipendenza all'alcol e alle droghe, ma il risultato di quel miscuglio di emozioni e trascuratezza, come per quasi tutti i geni, è stato l'imput per la creazione di un modo di vedere l'arte in opposizione con il cubismo, che in Picasso vide oltre che il creatore, anche la nascita di una concezione stravolta della visione della realtà...
Sto parlando di Amedeo Clemente Paul Marino Modigliani (Livorno, 12 luglio 1884 – Parigi, 2 gennaio 1920) uno dei più alti esponenti italiani della pittura e scultura, vissuti nel periodo tra l'impressionismo e il cubismo.
La sua vita è stata un vortice di emozioni, trasgressione e ribellione che lo portò poi alla morte per mano di un gruppo di balordi che da lui volevano recuperare qualche quattrino per la strada..
Di lui molti dicevano che riuscì nelle sue opere ad immortalare l'anima come nessun'altro prima era riuscito a fare; la sua modella preferita era la compagna Jeanne, che lo seguì ovunque e in qualunque situazione contro il volere della famiglia e che poi alla fine decise il giorno dopo la sua morte di suicidarsi nonostante in attesa del secondo figlio, per l'impossibilità di immaginare una vita senza colui il quale oltre ad averla amata, fù anche l'unico a entrare in punta di pennello, nella sua anima e descriverne ogni minima sfumatura.
Quello che mi affascina di questo grande autore, è che il suo genio è esattamente collegato alla dissolutezza della sua stessa vita, come se il suo essere "maledetto" ... maudit fosse l'unico mezzo per riuscire a vedere .. "cose che gli altri non potevano vedere.. " come lui stesso diceva; la bellezza dunque, filtrata dal suo essere, diviene interpretazione della realtà, di una realtà che spesso lo poneva agli occhi della gente come diverso, pazzo, strano..
Viene da riflettere, guardando il film interpretato da Andy Garcya.. I colori dell'anima , sul fatto che spesso il modo in cui gli altri recepiscono qualcosa di una persona, è sempre l'opposto di quello che poi la persona stessa è... spesso viene da pensare se la pazzia sia una cosa brutta o sia la strada per poter raggiungere la perfezione, la libertà, l'infinito...
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RispondiEliminaNon avevo visto il collegamento.. ti chiedo scusa... e ti ringrazio di tutto..
RispondiEliminaA presto..
Ok non ti preoccupare cmq per evitare malintesi l ho messo ancora più visibile :) ciao guido
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