martedì 17 novembre 2015

..ismi in micro


Immaginiamo una famiglia composta da madre padre e numerosi figli. Questa famiglia ha una rendita mensile che viene provvidenziata dai genitori attraverso il lavoro e gestita da entrambi. La famiglia si sforza di garantire a tutti tetto, cibo, letto, cure, istruzione e affetto e chiede in cambio il rispetto di semplici regole di buona convivenza e ad ogni figlio ausilio per aiutare nei compiti di casa in base ad etá e capacitá. Quando un figlio sbaglia viene trattato con giustizia e fermezza, quando um figlio si comporta bene viene premiato con altrettanta giustizia e fermezza. Il premio non puó essere finanziato con i soldi che servono a garantire il mantenimento delle necessitá basiche della famiglia ma deve essere finanziato con quella parte di verba eccedente. Se la situazione economica della famiglia lo permette, il figlio meritevole verrá premiato con la cosa che piú lo aggrada, un viaggio, un oggetto, qualunque cosa. Se un figlio si comporterá male verrá redarguito e punito com fermezza e giustizia ma senza crudeltá e senza assolutamente privarlo di cibo, tetto, cure e istruzione. I genitori si sforzeranno di dare pari opportunitá, cure e mezzi a tutti i figli. Quando un figlio diventa adulto e comincia a guadagnare fino a quando vorrá rimanere a vivere in quella stessa casa, aiuterá con parte della sua rendita alle spese della famiglia, e quando queste saranno completamente soddisfatte gestirá la parte eccedente in completa autonomia e come piú lo aggrada, viaggi, vestiti auto...
Se nessun figlio vorrá uscire da questa casa anche una volta sposato e avuto anche lui dei figli, piano piano questa famiglia crescerá fino a diventare una comunitá. Quindi ci sará la necessitá di eleggere chi fará le veci dei genitori nella gestione comunitaria e si sentirá anche la necessita di creare ulteriori regole e prevedere sanzioni chiare per chi non le rispetterá. Se la famiglia divenuta comunitá crescerá ulteriormente si trasformerá in una piccola nazione e se continuerá a rispettare la stessa filosofia e le stesse regole sará una nazione giusta.
Se visito uma famiglia dove la casa é molto semplice, ma tutti e dieci i figli sono trattati con giustizia ed allo stesso modo e dove il mérito di uno e il demerito dell´altro non vengono risolti tirando il cibo del figlio scapestrato per convertirlo in oggetti da dare al figlio meritevole e quando non ci sono mezzi economici sufficienti, un semplice elogio un riconoscimento verbale e anche un cioccolatino, sono un giusto e sufficiente premio per il merito, bene questa sará una famiglia per me giusta.
Se uno dei figli vorrá continuare a vivere in questa famiglia, aiuterá a pagar le spese di casa. Se avrá successo economico e con la parte eccedente si vorrá comprare una Ferrari lo potrá tranquilamente fare perché se la é giustamente guadagnata. Una famiglia che si comporta cosi , ha il mio rispetto, ecco cosa intendo io per socialismo, non una bandiera o la difesa estrema di un ideale a qualunque costo. Il mio ideale sono la giustizia e l´equitá, garantendo a tutti stesse opportunitá e stesse regole. Quando dico stesse opportunitá significa che quando si nasce ognuno deve avere a disposizione lo stesso tipo e quantitá di risorse e opportunitá di ogni altro.
Se visito uma famiglia dove la casa é belíssima ma dove un figlio meritevole arriverá in Mercedes, mentre un altro, per scapestrato che sia, dorme nudo e senza cibo fuori di casa, questa famiglia non avrá il mio rispetto, ecco cosa intendo io per capitalismo.
Paesi che sono governati da partiti che si ispirano al socialismo sono parecchi. Dal socialismo moderato come quello dei Partiti Social Democratici del Nord Europa e di alcuni Partiti Laburisti a socialismi piú estremi come quello Cubano. Ad ogni situazione si deve dare una risposta possibile. Quale il grado di diseguaglianza, quale gli interessi in gioco contrari e le ingerenze straniere, determinano risposte differenti e con effetti collaterali diversi tra loro. Se dobbiamo risolvere un cancro useremo della chemioterapia che comporterá sintomi anche pesanti, per risolvere un raffreddore basterá un semplice medicinale. Questo tipo di distinzione tra situazioni differenti, la capacitá di capire che ogni caso é un caso ci obbliga ad abbandonare l´idea che esista una soluzione unica ed universale applicabile ovunque.
La Norvegia Socialdemocratica del 2013 non é la stessa cosa della Cuba del dittatore Fulgencio Batista del 1958.
A volte parlando con cari amici Brasiliani quando dico che son socialista mi rispondono vattene a Cuba o in Venezuela. Chiaro che se debbo decidere tra vivere da classe medio alta in Brasile o vivere da normale Cubano la scelta é facile, ma se vogliamo parlare di giustizia e di equitá la stessa domanda andrebbe fatta, senza retorica, anche a quei miserabili che vivono in mezzo alla strada come cani randagi senza opportunitá e dignitá nelle cittá del centro Nord e Nord del Brasile, forse loro e a ragione preferirebbero la¨ terribile¨ Cuba dove almeno gli é garantita una sopravvivenza decente, con istruzione e cure mediche di ottima qualitá.
Domandatevi perché nessu bambino di otto anni che nasce a Oslo e all´Avana va in giro armato fino ai denti vendendo crack e ammazzando senza pietá, mentre un bambino che nasce a Rio de Janeiro o nei subburbi di Detroit invece non é impossibile che faccia queste scelte? Vogliamo credere nelle differenze genetiche o invece dobbiamo riconoscere che qualcosa di sbagliato e di ingiusto esiste e dobbiamo cercare di capire i perché?
Le inaccettabili mancanze di libertá di molti regimi socialisti non ci devono far abbandonare l´ idea della correttezza del principio ma invece spronare a cercare rimedi e soluzioni per limitarle il piú possibile. La societá é in continua evoluzione e bisogna adeguarsi continuamente alle nuove realtá, bisogna capire dove si sta andando e cercare di individuare soluzioni che difficilmente saranno scontate e prive di difetti.
Un interessante, a mio avviso, esperienza é dare un occhiata alle classifiche stilate secondo l´ ISU ( L'indice di sviluppo umano, un indicatore di sviluppo realizzato nel 1990 e poi rielaborato nel 2010. L´ISU viene calcolato nel seguente modo: -Da Wikipedia-
Per elaborarlo usano le seguenti tre dimensioni:
  • una vita lunga e sana: misurata dalla speranza di vita alla nascita
  • l'accesso alla conoscenza: misurata dagli anni medi di istruzione e dagli anni previsti di istruzione
  • uno standard di vita dignitoso: misurato dal reddito nazionale lordo (GNI) pro capite (in termini di parità di potere d'acquisto in dollari USA)
Su queste dimensioni vengono calcolati tre indici come segue:
  • indice di aspettativa di vita (IAV)
  • indice di istruzione (II)
  • indice anni medi di istruzione (IAMI)
  • indice anni previsti di istruzione (IAPI)
  • indice di reddito (IR)
secondo questa classifica i primi dieci paesi sono:
1 Norvegia (socialdemocrazia) , 2 Australia (liberal conservatore), 3 Svizzera (socialista), 4 Paesi Bassi (partito popolare), 5 Stati Uniti (democartico), 6 Germania (democristiano), 7 Nuova Zelanda (nazionalista), 8 Canada (social democrazia liberale), 9 Singapore ( partito d´ azione popolare), 10 Danimarca (sinistra liberale).
e gli ultimi dieci:
177 Guinea Bissau, 178 Mozambico, 179 Guinea, 180 Burundi, 181 Burkina Faso, 182 Eritrea , 183 Sierra Leone, 184 Ciad 185 Rep. Centrafricana, 186 R.D. Congo, 187 Niger
E cito pure, Italia al 26, Portogallo al 41, Cuba al 46, Argentina al 49, Venezuela al 67,Brasile al 79. Questo lo scrivo per chi dal Brasile mi invita continuamente ad andarmene a vivere a Cuba.
Il mondo é un sistema biologico finito dove le risorse sono limitate e il capitalismo basato sul consumismo, oltre che ingiusto é oggi piú utopico che mai. Il nostro pianeta non puó sopportare otto miliardi di auto, di cellulari, di televisioni Lcd etc. etc.

domenica 14 settembre 2014

LE DUE FINESTRE


Che giornata di merda pensò tra se e se la Dott,ssa Maria , lei cosi maniaca dell'ordine e della puntualità. Il solo fatto che il tappezziere le avesse telefonato avvisandola che avrebbe ritardato un pò le aumentava il malumore. Non riusciva proprio ad essere soddisfatta delle tende che aveva cambiato per la terza volta negli ultimi sette mesi e dire che le aveva pagate una fortuna, ma d'altronde dopo che aveva deciso di cambiare i divani e comprare un nuovo salotto, la tonalità delle tende sembrava non fossero perfettamente in sintonia con i cuoi color panna dei costosissimi divani italiani.
Accese il televisore al Led da 60 Pollici che si era fatta installare davanti al letto e pigramente comincio a recarsi verso il bagno della sua suite, la visone della stupenda Jacuzzi l'annoiò e preferì entrare nella rapida e funzionale doccia che stava accanto alla piccola e tecnologica piscina.
Dopo pochi istanti era di ritorno nella sua stanza da letto, con eleganza si arrotolò un asciugamano in testa, indossò la vestaglia di seta e con una punta di soddisfazione spinse l' interruttore che automaticamente apriva le cortine e tirava su le persiane, scese in cucina e cominciò a scegliere la colazione, yogurt e cereali. Si sentiva sola, il marito era uscito per andare a giocare a golf e dei figli non aveva notizie da più di due settimane, poi da quando le nuore avevano litigato tra loro, e loro con lei, era un impresa trovare un occasione per incontrare i nipoti.
Si sedette sullo sgabello e cominciò a guardare fuori con aria assonnata e non poté fare a meno di notare per l'ennesima volta quella visione orribile, quella piccola catapecchia in legno che si ostinava a rovinare la perfetta vista che godeva dalla sua casa. Doveva essere terribile vivere in una casa del genere, piena di tarli, umidità e chissà quale altra scomodità.



Senza una sola nuvola nel cielo, era una giornata perfetta per ricevere la visita di figli e nipoti. Aprendo la  finestra Donna Maria, felice come sempre, ne osservò soddisfatta il perfetto azzurro, l’aria fresca le accarezzò il viso facendola sentire viva e forte, con un sorriso di soddisfazione andò ad aprire la seconda finestra, nel tragitto accese la vecchia radio di legno che le faceva compagnia. L’odore del caffè che si stava preparando le riempi le narici, passò controllando con occhio attento che sulla tavola imbandita non mancasse nulla, il pane appena sfornato, il burro leggermente salato, il solito formaggio dolce, il ciambellone  all'arancia, i biscotti di araruta, le fettine di salame tagliate sottili e le marmellate che lei stessa aveva preparato.  Tutta apprensiva e soddisfatta approvò quella vista e arrivata alla seconda finestra cominciò a  trafficare con la vecchia e logora maniglia, pensando tra se e se : "Questa vecchia casa avrebbe proprio bisogno di una bella sistemata"  Le pareti ormai tutte screpolate e da ridipingere, il tetto che faceva acqua doveva essere completamente rifatto, al vecchio pavimento si sarebbero perlomeno  dovuto sostituire numerose tavole per poi scartavetrarlo e ridipingerlo, le finestre , le porte e tutte le ferramenta erano completamente da buttare  per non parlare degli impianti elettrico ed idraulico…
Purtroppo i soldi come sempre e da sempre mancavano ma nonostante tutte queste cose lei amava tantissimo la sua casa, ogni angolo ogni centimetro di quella casa le ricordavano qualcosa di bello e piacevole.
Finalmente riuscì a vincere la sua piccola quotidiana battaglia con la maniglia e la seconda finestra si spalancò, Si fermò un istante, come sempre amava fare,  ad accarezzare con lo sguardo la stupenda casa che le stava di fronte, là oltre il suo piccolo giardino, oltre la sua verde e fiorita siepe, appena al di là della strada. Quanto le piaceva guardare quella casa, cosi' bella e perfetta, l'immagine della felicità.

domenica 22 settembre 2013

Lo conosci Pietro Nava?

Io fino a ieri non sapevo chi fosse, l'ho conosciuto per caso, grazie alla pagina di un amico qui su Facebook.

A volte non si ha tempo di pensare, ti ritrovi a dover decidere nello spazio di un istante, e quella decisione può far di te un vigliacco od un eroe. Eroe questo termine del quale oggi spesso se ne abusa, a volte diventa eroe l'ignaro tutore della legge che si trova senza nemmeno accorgersene sulla linea di tiro di un terrorista o di un criminale.
Altre volte invece si ha il tempo di pensare e di decidere come comportarsi e nonostante si conoscano tutte le conseguenze alle quali si va incontro si prende una decisione difficile, eroica.
Esistono altri casi, nei quali questa decisione viene ribadita più volte, anche se si potrebbe uscire dalla difficile strada intrapresa, ma consapevolmente non si torna indietro, si continua ad andare avanti nonostante tutto.
Vorrei ricordarvi  una di queste persone coraggiose .

“Alle 8.20 di quel 21 settembre 1990, Pietro Nava, bergamasco, responsabile delle vendite nel Sud per una ditta di Asti, buca una gomma della sua auto sulla discesa di Enna. "Ho visto una macchina col vetro distrutto, "qualcosa di azzurro" che scappava, una persona che saltava il guard-rail con una pistola in pugno, un altro col casco vicino a una moto". "Qualcosa di azzurro" che scappava: era Rosario Livatino, il "giudice ragazzino" che venne ammazzato dalla mafia in quella scarpata sotto la strada. Pietro Nava non si e' girato dall' altra parte, e' andato dalla polizia, ha identificato i killer, li ha inchiodati al processo. In cambio ha avuto una vita fatta di addii: "Non dico arrivederci, perche' non e' possibile, ultimamente devo dire soltanto addio alle persone. E' un continuo dire addio"

Si perchè Pietro Nava ha perso tutto. Ha perso il suo lavoro, la sua tranquillità, la sua famiglia, i suoi amici e la sua terra. Quel triste giorno, ne sono morti due di eroi, insieme al giudice bambino (aggettivo usato da Cossiga anche se poi ha cercato di smentire) in un certo senso è morto anche lui perchè è finita quella che era la sua vita.
Nonostante lo Stato non gli sia stato particolarmente vicino, gli ha dato una pensione e due pistole per difendersi da solo, a lui che dichiara:” Non sono capace di uccidere nemmeno una zanzara”.
Eppure questa persona apparentemente normale, è un grande EROE, un eroe che ha ribadito la sua scelta ad ogni testimonianza ed udienza, e che dice che sarebbe pronto a rifarlo anche domani mattina.
Quando ha concesso qualche intervista , prima di tornare nel consueto dimenticatoio, lo ha dovuto fare incappucciato come fosse un criminale, e deve vivere nascosto usando un nome falso, quindi non gli è concessa nemmeno la soddisfazione di esser trattato come eroe, guardato con ammirazione, riconosciuto. Molto probabilmente quando scomparirà  nessuno lo saprà.

mercoledì 18 settembre 2013

Buonismo

Non riesco a capire quale sia il metro di giudizio che viene usato nella nostra società. Chi è considerato una persona positiva? E chi no?
Credo che la mia difficoltà in capire, nasca dalla confusione di valori che regna, non parlo dei valori che sono sbandierati e declamati, ma parlo di quelli che veramente incidono sul successo sociale di una persona e nell'apprezzamento che riscuote. Indubbiamente denaro, potere e bellezza, anche se non necessariamente in quest’ordine, hanno un’importanza rilevante se non determinante nei giudizi. Una persona ricca, potente e bella avrà più successo di una povera, anonima e brutta…potrebbe sembrare una battuta alla Catalano, ma non lo è. Oggi un extracomunitario che sbarca sulle coste siciliane e lo fa allo sbaraglio a rischio della vita, viene percepito come un nemico, un pericolo per la nostra tranquillità,quindi va cacciato,espulso, gli si dovrebbe impedire di sbarcare ad ogni costo. Tralasciando per un secondo i “buoni sentimenti”, ma davvero noi italiani siamo cosi' presuntuosi e coglioni da illuderci di poter arginare una pressione migratoria di queste proporzioni? Che in gran parte fugge dal continente più povero, più bistrattato, sfruttato e violentato del mondo, mostrando i muscoli? Trattandoli come animali, rinchiudendoli in campi di concentramento? Ma se gli stessi USA, si loro, proprio quelli delle guerre in giro per il mondo, dei droni, delle bombe "intelligenti" , delle migliaia di testate atomiche, quelli! Che sono eoni più efficienti, duri, intransigenti e perché no anche più stronzi di noi, non riescono a mantenere fuori dai loro confini masse di Messicani,Cubani,Haitiani,Italiani,Brasiliani, etc etc ( si ci siamo pure noi), tanto che il lavoro nero negli USA è una cosa normalissima,bene loro non ci riescono, e ci vogliamo riuscire noi? Baggianate! Crudeli baggianate.

Capisco che intelligenza e bontà oggi sono molto meno apprezzate di determinazione e imparzialità. Ma davvero questo è giusto?
La bontà! Questo mostro che  è stato preso di mira, perseguitato e pian pianino svilito se non addirittura deriso, e lo si è fatto usando come mezzo, come cacciavite utile a scardinarne ogni residuo valore positivo, il sempre maggior uso dei termini buonismo, e/o buonista, un processo che se è cominciato a destra, dopo che si è constatato come riscuotesse successo e soprattutto rendesse voti (populismo), ha sfondato anche a sinistra, cosi termini come immigrazione clandestina, sicurezza, droga , identità storica e culturale, sono stati sempre di più usati e sventolati, non solo nei raduni leghisti e nazisti ma addirittura nelle Feste dell’amicizia e aimè dell’Unità. Del resto non si può sottovalutare il fatto che oggi, qualunque cosa alimenti l’innato egoismo dell’essere umano e contribuisca a diminuirne le paure , se non è tenuto a freno da ideali politici, valori etici e sentimenti spirituali (preferisco usare questo termine a religiosi),  è destinato a essere vincente.
Così tutto quello che ricade nella sfera dell’empatia, viene subito tacciato di buonismo e ipocrisia.

Aprendo una parentesi, in Italia abbiamo già vissuto qualcosa di simile ed è stato sotto il fascismo nel 1938 poco prima dello scoppio della II guerra, quando Mussolini decise di“sposare” il razzismo tedesco,emanando le leggi razziali, si ritrovò una  parte di italiani ed anche qualche fascista,che si sentiva a disagio a non considerare più eguali persone con le quali aveva condiviso tranquillamente un bel pezzo di esistenza e che non accettava…o diciamo meglio, non capiva e non approvava quello che stava succedendo. Così, il regime cominciò unacampagna mediatica di critica a questo tipo di sentimenti attaccando ogni manifestazione di simpatia e solidarietà verso gli ebrei, chiamandolo pietismo:”Il problema del Pietismo” definendolo una manifestazione di debolezza ipocrita che andava contro gli interessi della patria e degli italiani.
I buoni vecchi corsi e ricorsi storici. Ma la Storia, che dovrebbe essere maestra ed insegnarci, pare serva più che altro a narrarci gli eventi invece di aiutarci a prevederli. Funziona un po’ come le profezie di Nostradamus che si dovrebbero svelarci il futuro, ma poi sono comprensibili solo a cose fatte.

Tutto questo per concludere, che queste crisi e queste confusioni di valori, nascono e pascono nei momenti  difficili, dove l'istinto di sopravvivenza fa aumentare egoismo personale e aggressività determinando una crisi dei valori politici, spirituali ed etici.
Il sapersi mettere nei panni dell’altro senza giudicarlo, voler aiutare anche attraverso un  semplice sorriso, un piccolo gesto di solidarietà come può essere donare una coperta od un vestito, immaginarsi al loro posto ammettendo di non essere a nostra volta perfetti e di non essere  immuni da errori, essere capaci di punire chi sbaglia senza infierire, condannare solo perché è necessario e giusto, ma mai per vendetta. Lottare per l’eguaglianza sociale, perché il non morire di fame oggi non è solo il risultato di comportamenti e capacità ma anche di sorte. Sorte in dove si nasce, sorte per di chi si è figlio, sorte in godere di buona salute , sorte in avere ereditato buone capacità mentali e a volte perché no, sorte e basta.
Se speriamo che la soluzione ai mille mali della nostra società piova dall’alto, bene credo che non abbiamo speranze. Come mi è stato insegnato da Wainer Molteni su @Clochard alla Riscossa, bisogna che ognuno nel proprio piccolo e nel proprio quotidiano faccia la sua parte. Mi viene da immaginare milioni di gomitoli di filo ammassati, tutti ingarbugliati, annodati, mischiati disordinatamente. Ecco ognuno di noi rappresenta un gomitolo. Questo gomitolo deve individuare uno dei due capi e pazientemente eliminare i nodi , sgarbugliarlo e arrotolarlo con ordine. Nessuno può farlo con milioni di gomitoli ma ognuno di noi può farlo con se stesso.

venerdì 26 aprile 2013

....dico, ma tutti questi bravi giornalisti che additano e criticano l'attuale sfascismo e scrivono righe infuocate contro coloro che ritengono colpevoli di sminuire il senso reale del 25 aprile, ma dove stavano nascosti negli ultimi anni? Anni nei quali si è fatto un revisionismo strisciante e feroce, arrivando a mettere in discussione i libri di Storia usati come testo nelle scuole, anni nei quali si è arrivati ad equiparare repubblichini e partigiani! Anni dove le massime cariche dello stato e delle istituzioni hanno disertato commemorazioni importantissime mandandoci rappresentanze di second'ordine, anni dove si è criticata la Costituzione, ritenendola il grande male che bloccava lo sviluppo economico del paese, anni dove una importante forza politica e di governo, non si riconosceva nella stessa Costituzione e quando scendeva in piazza offendeva la nostra bandiera. Dove stavano questi signori?

domenica 21 aprile 2013

Se fino a poche ore prima delle ultime elezioni, preso da amletici dubbi tra il “votare o non votare” alla fine decisi di esprimere la mia protesta, il mio dissenso ed il mio grandissimo schifo verso questo sistema politico optando per votare M5S.
Non ne potevo (e non ne posso) più di vedere una parte della popolazione affondare nella disperazione e nella mediocrità, mentre un altra, composta da caste di piccoli e grandi privilegiati continua/va impudicamente a disquisire e banchettare più o meno allegramente e consapevolmente sulla pelle dell'altra.
Politici, giornalisti, professionisti, professoroni, banchieri e figli di papà da una parte, e dipendenti, imprenditori, insegnanti, disoccupati, malati, precari e figli di povera gente dall'altra.
Pensavo che, anche senza nutrire nessuna speranza di poter vincere anche minimamente le elezioni, sarebbe stato un modo più efficacie e attivo della semplice e comoda astensione.
All'indomani delle elezioni risultati alla mano, rimasi un po spiazzato, non mi aspettavo di vedere il M5S prendere il 25% e quindi qualche pensiero più ottimista cominciava a farsi strada nella mia ormai rassegnata abitudine a stare sempre e comunque dalla parte degli sconfitti, quindi ausiliato e motivato anche dalle parole ascoltate in TV dette da Dario Fo, il sogno di poter vedere dopo decenni cambiare le cose , passando in un batter d'occhio, dal dover fare i conti con il compromesso del meno peggio, alla non più utopica possibilità di perseguire un sogno anche se forse..,molto forse, realizzabile esisteva! E vi debbo dire che sono stati attimi bellissimi che hanno riportato me indietro di più di trent'anni e credo altri di più di quaranta, ritornando alle emozioni sessantottine o addirittura quasi settanta e al dopoguerra.
Quello che è successo da quel giorno ad oggi lo sappiamo tutti, anche se alla luce di quello che ascolto e leggo oggi, sottolineare certe cose credo sia utile, comincerei col ricordare a tutti noi che parole forti, tipo golpe ( della magistratura e della possibile elezione di Prodi)) sono state dette anche dal Pdl, senza suscitare tanto scandalo e paure nei vari candidi e verginei commentatori politici e che l' eventuale rielezione di Napolitano era stata definita come :”una sconfitta delle istituzioni e ridicola” dallo stesso (quasi) nuovo Presidente della Repubblica. Continuerei affermando che il passo indietro fatto ieri sera da Grillo,dopo che sull'onda dell'emozione aveva invitato tutti a seguirlo a Roma davanti al Parlamento è stato un atto di saggezza e non di dabbenaggine come le solite anime candide e innocenti vogliono far passare, e che la critica alla rete di rendere popolare ed alla portata di tutti la consapevolezza politica è più o meno la stessa che si poteva fare in un ordine cronologico, prima alla stampa poi alla radio e infine alla televisione, in questa popolarizzazione e condivisione della coscienza politica che io ritengo un fatto positivo e non negativo anche se nuovo e ancora imprevedibile.
Ma insomma tutto questo per dire che dopo la rabbia e la delusione di ieri sera , stamattina facendo un bilancio mi ritengo invece soddisfatto del mio voto. Senza il M5S, che io ritengo votato da tutti i ceti sociali e parti politiche, ma in modo particolare da delusi di sinistra e irriducibili sognatori, il Pd avrebbe vinto e avrebbe fatto quello che aveva annunciato, ossia, proposto “saggi” ed inevitabili sacrifici agli italiani, avrebbe eletto la Finocchiaro a capo del Senato, Letta a capo della Camera, e alla presidenza della Repubblica? Forse allora si Rodotà! Perchè questa è la concezione della politica che questi signori hanno, ma molto più probabilmente qualche figura gradita anche al Pdl, e mi sovvien baffetto, e nulla sarebbe cambiato. Invece grazie e attraverso l'affermazione del M5S, il PD finalmente si è reso finalmente conto di essere il parto schizzofrenico della politica malata italiana, l'ostinazione, in nome di un nemico comune, a voler rendere conciliabile l'inconciliabile, e adesso sarà costretto a fare i conti con se stesso. Ma la cosa davvero incredibile è il cambiamento, se non nella sostanza, ma nei modi e nei proclami del Pdl, diventato all'improvviso mite, giudizioso, bonario, arrivando attraverso i suoi deputati a pronunciare frasi, fino a qualche mese addirittura fantascientifiche dette da loro, frasi come reddito di cittadinanza! Fine dei privilegi!
Non mi illudo che ai proclami seguiranno fatti, soprattutto visti i precedenti di spergiuro reiterato del loro leader, il grande statista! E oramai grazie alla chirurgia plastica sosia di Mao, Silvio Berlusconi I.
Ma sono,oggi più che mai, strasicuro che tantissimo è cambiato e questo è stato possibile grazie all'affermazione forte e imprevista del M5S, affermazione alla quale ho contribuito con il mio voto.

sabato 30 marzo 2013

Viviamo in un epoca dove si esaltano i difetti, gli errori, le piccolezze umane, questo accade nel mondo in generale ma ancor di più qui da noi in Italia. E tutto questo sottolineare la parte peggiore di ogni cosa e di ognuno ha un effetto negativo sui comportamenti. Perchè la percezione che abbiamo della realtà che ci circonda , per giusta o sbagliata che sia, modifica i nostri comportamenti quotidiani. Eppure noi tutti sappiamo che non esistono santi e uomini perfetti, se analizziamo l'intera vita di una persona, se andiamo a investigare nella sua famiglia, nella cerchia di amici e di lavoro è impossibile non trovare breccie e crepe dove poter insinuare almeno il dubbio. Ormai appena qualcuno si eleva e si mette in evidenza come un possibile esempio positivo... immediatamente parte un processo di distruzione dell'immagine, una determinazione a creare un uguaglianza verso il basso e purtroppo verso il peggio, tanto da rendere alla fine tutto scusabile e accettabile. Un vero medioevo sociale. Bisognerebbe invertire questo processo e enfatizzare il lato positivo delle persone e dei comportamenti. Tutti sappiamo e commentiamo l'enorme quantità di ore di programmi televisivi che parlano di omicidi e possibili colpevoli ma poi in fin dei conti stiamo la ad assiterci e a commentarli, tutti amiamo programmi di denuncia come le Iene che mettono a nudo il quotidiano peggio della nostra società, ma in fin dei conti sappiamo che la parte buona è ancora preponderante su quella negativa. E allora perchè non riusciamo a valorizzarla, a esaltarla e a renderla interessante? Adesso abbiamo un nuovo Papa che porta delle novità, abbiamo un Movimento che è sbarcato nella vita politica con tanta fiducia e aspettativa, abbiamo a capo della Camera e del Senato due persone che bene o male hanno mostrato delle capacità al di fuori della vita politica eppure già in un modo o nell'altro è partito il massacro che non ha risparmiato nessuno, la oramai solita distruzione sistematica, e io sono convinto che facendo cosi si influisce in maniera determinante sul risultato che avremo e che non è affatto già scontato.