lunedì 21 febbraio 2011

Il mio banale modo di concepire l'amicizia

Le persone dovrebbero analizzare l’amicizia sempre collocandosi al posto degli altri.

Avete mai fatto caso che il mondo è pieno di amici che sono stati traditi ma si fa fatica a trovare gli amici traditori.

E' chiaro che il punto di vista è determinante nel giudizio che si da degli altri e si ha di se stessi.

Uno dei momenti più critici dell’amicizia è quando ci si innamora.

Spessissimo nel momento più bello per un adolescente, quello dell’ innamoramento, passata la gioia iniziale ci si ritrova attorniati da amici o parenti che si sentono traditi e che vorrebbero imporre scelte obbligate, o lei/lui o noi!.

Eppure amicizia dovrebbe essere amore, altruismo, i veri amici dovrebbero tifare per la felicità altrui ed invece si focalizzano in quello che perdono scordandosi la felicità degli altri.

Forse per questo si dice che chi trova un amico trova un tesoro, perché gli amici veri sono veramente rari e preziosi, la vera amicizia ha poco a che vedere col divertimento e con la condivisione di hobby, gusti e/o su come spendere il tempo libero. La vera amicizia è calore, è sicurezza, è dare con la sensazione di ricevere e ricevere con la voglia di dare.

Io che nella vita mi sono ritrovato in situazioni complicate ho scoperto ed apprezzato l’importanza e la felicità di avere buoni amici, persone che non si sono messe a giudicare e cercare colpe ma che mi hanno teso la mano e offerto aiuto,soluzioni, e amore. Da alcuni me l’aspettavo da altri non me lo immaginavo e ai pochi che mi hanno deluso ho offerto e sempre offrirò la possibilità di rimediare, al mondo nessuno è perfetto, tutti sbagliano e a volte senza nemmeno rendersene conto, se ad ogni errore eliminassimo un affetto rimarremmo velocemente soli al mondo e questo non dobbiamo scordarcelo mai.

sabato 19 febbraio 2011

Poesia a sette facce

Quando nacqui, un angelo storto
di quelli che vivono nell'ombra,
disse:
Vai, Carlos! a essere gauche nella vita.

Le case spiano gli uomini
che corrono dietro alle donne.
Il pomeriggio sarebbe azzurro, magari,
se non ci fossero tante voglie.

Il tram passa pieno di gambe:
gambe bianche nere gialle.
Perchè mai tante gambe, mio Dio, chiede il mio cuore.
Però i miei occhi
non domandano nulla.

L'uomo dietro ai baffi
è serio, semplice e forte.
Quasi non parla neppure.
Ha pochi, rari amici
l'uomo dietro agli occhiali e ai baffi.

Mio Dio, perchè mi hai abbandonato
se sapevi che io non ero Dio
se sapevi che ero così debole.

Mondo mondo vasto mondo,
se mi chiamassi Raimondo
sarebbe una rima, non una soluzione.
Mondo mondo vasto mondo
più vasto è questo mio cuore.

Non te lo dovrei confessare
ma questa luna
ma questo cognac
danno una maledetta commozione.


Carlos Drummond de Andreade, da "Qualche poesia"






venerdì 18 febbraio 2011

Poema de sete faces

Quando nasci, um anjo torto
desses que vivem na sombra
disse: Vai, Carlos! ser gauche na vida.
...
As casas espiam os homens
que correm atrás de mulheres.
A tarde talvez fosse azul,
não houvesse tantos desejos.

O bonde passa cheio de pernas:
pernas brancas pretas amarelas.
Para que tanta perna, meu Deus, pergunta meu coração.
Porém meus olhos
não perguntam nada.

O homem atrás do bigode
é sério, simples e forte.
Quase não conversa.
Tem poucos, raros amigos
o homem atrás dos óculos e do bigode.

Meu Deus, por que me abandonaste
se sabias que eu não era Deus,
se sabias que eu era fraco.

Mundo mundo vasto mundo
se eu me chamasse Raimundo
seria uma rima, não seria uma solução.
Mundo mundo vasto mundo,
mais vasto é meu coração.

Eu não devia te dizer
mas essa lua
mas esse conhaque
botam a gente comovido como o diabo.

Carlos Drummond de Andrade

Non progetto vivere a lungo

Alcuni dicono che partire è un po come morire altri sostengono che dormire è quasi morire, a me piace tanto sia viaggiare che riposare quindi anche ammettendo che vivere è meraviglioso concludo che anche morire in fin dei conti non deve essere cosi malvagio, soprattutto per un curiosaccio come me :)